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TIPOLOGIE DI IMMISSIONI
Le immissioni di selvaggina possono essere di tre tipi: introduzione, reintroduzione e ripopolamento.
Con il termine introduzione si intende l'immissione di una specie alloctona; questa pratica é vietata in base al d.p.r. 357/97. Tale pratica determina infatti profonde alterazioni di ordine ecologico, quali la competizione con le specie autoctone dal punto di vista alimentare e territoriale nonché la diffusione di nuove patologie. Nel nostro territorio si ricordano due specie introdotte i cui effetti sull'agricoltura, sull'ecosistema e sulla cultura locale sono eloquenti; nutria e minilepre.
La reintroduzione consiste nella immissione di specie presenti in epoca storica, al fine di ricostituirne popolazioni stabili e vitali. La pratica necessita di accorgimenti ed analisi molto approfondite. In primo luogo, oltre ad accertare la reale presenza della specie in epoca storica mediante accurate ricerche bibliografiche, é necessario analizzare le cause che ne hanno determinato l'estinzione e procedere alla rimozione delle stesse; in caso contrario la reintroduzione risulterebbe inefficace, se non pericolosa per le altre specie di fauna selvatica.
I ripopolamenti sono interventi che tendono ad incrementare, mediante apporto artificiale, il numero di soggetti di una popolazione numericamente ridotta.
Questi sono condotti con lo scopo di ripristinare anno dopo anno i livelli di quelle popolazioni selvatiche che hanno subito un calo numerico generato da stravolgimenti degli habitat o dalla pressione venatoria.


Piuma Italia
Stefano Borella